mercoledì 16 marzo 2011

Io, i biglietti e Caterina


Mancano solo due minuti.
Centoventi secondi all'apertura della vendita on-line dei biglietti per i concerti italiani.
Due minuti. Tra me e quei biglietti ci sono solo le badlands del sito T1, migliaia di fans assetati di tagliando e Lei.
Caterina.
Caterina che mi guarda con quegli occhioni azzurri, che la fanno molto più grande dei suoi venti mesi.
So che non ce la posso fare. Non da solo. E Francesca sta ronfando nel lettone con Beatrice.
Un minuto. E sono solo!
Tento un diversivo. Apro in contemporanea i due portatili, quello personale e quello del lavoro.

A Caterina non sfugge la mossa. Mi guarda e dice "Bau"!
"Sì Cater, Bau" e le faccio subito partire il video di Pat & Stanley, l'ippopotamo e il cane di una famosa pubblicità.
"Ancoa", dice lei appena finisce.
Ancora, ancora e ancora. Ma quanto ci mette il pc del lavoro ad avviarsi? Maledetto Vista.
Ore nove! Maledizione. Lo starter ha già sparato, saranno tutti lì a cliccare come dannati in cerca di redenzione e io sono qui bloccato!
Finalmente posso aprire il browser sul mio pc, ma proprio in quel momento Caterina si affaccia da dietro l'altro computer, mi guarda e fa con aria interrogativa: "Bau?"
"No Bau", faccio io accondiscendente.
Lei mi guarda, allunga il ditino e... mi spegne il computer.
Non ci posso credere.
Mi sento un Fisichella qualunque, fermo con il motore spento senza aver neppure varcato il via.
Riaccendo il pc, mi ricordo che nessuna giuria assolverebbe un padre che uccide una figlia per dei biglietti (neppure per quelli di Springsteen? no, non troverei mai abbastanza giurati rockettari) e mentre faccio ripartire il video del cane e dell'ippopotamo allontano a distanza di sicurezza il mio pc.
Nove e un quarto. Finalmente sono sul sito.
Mi registro, clicco, clicco, clicco. BAM! sono in coda: sono il 672 e stanno servendo il 143... manco a Mosca per il pane fanno una fila così...
Vabeh... giochiamo d'anticipo: prendo Caterina e la porto in bagno, la cambio e le metto il pigiama.
Una controllatina alla coda. Stanno servendo il 365: faccio in tempo anche a preprarle il latte.
Mi siedo al pc con Caterina in braccio e il biberon di latte. Bevi, bevi, saziati e addormentati.
Stiamo servendo il 471...
Addormentati...
Stiamo servendo il 582...
Ti prego addormentati.
Stiamo servendo il 624...
Ti prego! Ti prego.
665...
T-I P-R-E-G-O
670...
671...
Niente.
Tocca me. Avvio le procedure intanto che Caterina, stufa di bere il latto incomincia ad agitarsi come un anguilla tra le mie braccia...
5 minuti. Ho solo 5 minuti per completare il tutto. E Caterina si agita sempre di più. "Sonno!", dice... "Sonno!"...
"Hai sonno? e dormi, no!"...
Provo con il ciuciotto.
Niente. Non dorme.
Mi giro verso il pc: AAAAAHH!!!!
Lo sapevo.
Errore durante il caricamento della pagina!
Riprovo.
Niente.
Caterina si agita. Io mi agito. Solo la pagina di T1 rimane placida placide con il suo messaggio beota.
Niente. Così non si può.
Chiudo gli occhi. Faccio un respiro profondo. Mi alzo.
Penso alla scena del fiume in Spare Parts. Bruce capirà.
Metto a letto Caterina, mi siedo li di fianco e le tengo la manina aspettando che si addormenti.
So che Bruce apprezzerà. E mi premierà.

Lorenzo Vercellati