Inizio a saltellare per il laboratorio, a
rompere preziosi pezzi di vetreria, a fare un casino spaventoso. Non
capisco più un caxxo! Devo sapere cosa vuol dire “DATE” prima di buttare
per aria tutto il laboratorio! Datemi un pc, è meglio per tutti!!
Riesco finalmente a collegarmi e punto dritta alla terra di sogni e
speranze…e lì trovo già il delirio! ROMA-TORINO-UDINE. Mi agito anziché
calmarmi. Benissimo. Da sola non ce la posso fare. Chiedo aiuto a gian.
E gian da bravo amico mi risponde così: “abbiamo già preso Monaco”.
Grazie gian, adesso posso dare fuoco al laboratorio…… Che tanto per
aumentare il caos, a parte pubblicare ufficialmente le date italiane,
hanno anche già messo in vendita Monaco. Mi sembra giusto. Ma non è
finita, gian continua: “Stoccolma. Parla con Cri e Fabri per i
biglietti. Delirio”. Che fosse il delirio me ne ero già accorta da
sola…..ma a Stoccolma invece chi ci pensava...?? E a dimostrazione che
quando inizi a pensarci il danno è già fatto diciamo al 90%…5 giorni
dopo avevo già in mano due meravigliosi tickets per “Bruce Springsteen
& the E Street Band – Working On A Dream Tour, Stockholm 4 e 5 June
2009”. EVVAI!!!! E però la terza data del 7 quella no. Il 7 l’ hanno
aggiunto il corsa. E sono cose che non si fanno. Il 7 no, perché è
domenica e bisognerebbe prendersi anche il lunedì di ferie e non si può
ASSOLUTAMENTE. Insomma, a parte la questione della terza data, a cui mi
sono rifiutata di pensare finchè ho potuto…., pare che andrò a
Stoccolma. E’ il 26 gennaio e c’è tutto il tempo per organizzare (forse)
con calma le cose. E così, mettendo insieme un pezzetto alla volta,
organizziamo questa Bruce-trasferta. In questi mesi di attesa inizio un
po’a conoscere quelli che saranno i miei compagni di viaggio. Qualcuno
lo conosco già di persona, qualcuno solo dal nick, qualcuno nemmeno da
quello. Tra aereo, ostelli, corone scambiate all’ultimo momento e
valigie pensate e ripensate perché dicono che a Stoccolma potrebbe
piovere (…..) arriviamo, finalmente, al 3 di giugno. In aeroporto trovo i
miei compagni di viaggio e l’avventura comincia.
E’
la prima volta che vado a vedere Bruce all’estero fermandomi più del
tempo del concerto, sarà la prima volta che vedrò due (due…) concerti in
due giorni. E’ la prima volta che faccio tutto questo in gruppo (e
adesso posso dire: che gruppo!). Chissà come andrà….. Beh, è andata ALLA
GRANDE!!!!! Tanto per non perdere tempo sull’aereo viene subito
affrontata la questione spinosa della terza data….. Ok, ho capito che
aria tira, ho capito che qui ho a che fare con gente seria…. Stoccolma
dicono che sia bellissima, dicono…. Ma a Stoccolma finisce che si dorme
poco, si mangia quando e come capita, si impara a conoscere la città dal
punto di vista dello stadio e zone limitrofe, si alternano i pit-stop
nel baretto della metropolitana con quelli al 7-eleven store. Si corre,
si corre, per un motivo o per l’altro si corre sempre. E dopo le nostre,
in media direi 15, oneste ore di coda si assiste allo spettacolo
migliore del mondo: un concerto della E Street Band! Insomma, per me la
vacanza perfetta! A Stoccolma mi sono divertita, mi sono emozionata, ho
pianto, ho riso, ho saltato di gioia. Bruce l’ho sentito più vero e
vicino che mai. Non so come spiegarlo, ma è una sensazione. E
condividere tutto questo con voi, brothers, è stata un’esperienza
devastante. L’ansia e l’attesa prima del concerto. Gli abbracci dopo.
Emozioni indescrivibili. Tra il secondo e il terzo (si, perché alla fine
poi ho deciso di fermarmi anche per il concerto della domenica, già che
ero lì…..) qualcuno è, purtroppo, tornato a casa, qualcuno è arrivato e
qualcuno, come me, ha deciso in corsa di prolungare la trasferta
svedese. E meno male che ho deciso di fermarmi! A parte l’ultimo
concerto che è stato strepitoso, a parte il “SEE YOU AGAIN” di Bruce che
vale tutto, a parte questo, domenica notte tornando in ostello dopo il
concerto è successa una cosa.
Di strada tra lo stadio e il nostro
ostello c’era l’hotel in cui alloggiava Bruce…sinceramente passando di
lì in quel momento l’ultima cosa che mi aspetto è di vederlo. E però una
sbirciatina dalla vetrata la si da sempre e comunque, che nella vita
non si sa mai…..e infatti lui è lì. Seduto ad un tavolo a bersi
tranquillamente qualcosa. Lì davanti in strada ci siamo solo noi, un
freddo pinguino, ma non ce la sentiamo di entrare, che dopo 3 ore di
concerto in cui ci ha dato TUTTO, non abbiamo voglia di rompergli le
scatole. E allora buoni buoni stiamo lì fuori sperando che almeno ci
veda. E lui ci vede. Guarda dalla vetrata e ci saluta. E saluta proprio
noi perché li fuori in quel momento non c’è nessun altro. Fantastico.
Semplicemente fantastico. La mattina dopo è già ora di tornare a
casa.Passiamo le ultime ore svedesi inevitabilmente inchiodati davanti
all’ingresso dell’hotel (di Bruce, soggetto sottinteso…) e poi via, di
corsa, verso l’aeroporto. Il tempo di ritrovarmi sul pulman per la
stazione e già i miei brothers mi mancano terribilmente tutti. Bruce
compreso naturalmente…. La sensazione però non è quella che sia finito
qualcosa, ma piuttosto che qualcosa di straordinario sia “appena
cominciato”…. A questo giro Bruce dentro di me stai facendo un bel po’
di “rumore”… quindi se la domanda è “CAN YOU HEAR ME?” la risposta è:
“Si, Bruce. Ti sentiamo”.
Un abbraccio e un grazie infinito ai compagni di viaggio svedesi e a chi a Stoccolma non c’era, ma c’era lo stesso.
Chiara Cavalieri