lunedì 21 marzo 2011

Io non dovevo andare

Io a Stoccolma non ci dovevo andare… Nell’ansiogeno periodo pre-date non avevo un’idea precisa, né imprecisa veramente, di cosa avrei fatto, a parte le date italiane, che quelle si fanno tutte e vabbè. Poi succede che il giorno 21 gennaio a metà pomeriggio mi arriva un sms che dice solo: “LE DATE”. Boom! Ci siamo. E’ tutto vero. Bruce torna. Ha mantenuto la  promessa anche stavolta.
Inizio a saltellare per il laboratorio, a rompere preziosi pezzi di vetreria, a fare un casino spaventoso. Non capisco più un caxxo! Devo sapere cosa vuol dire “DATE” prima di buttare per aria tutto il laboratorio! Datemi un pc, è meglio per tutti!! Riesco finalmente a collegarmi e punto dritta alla terra di sogni e speranze…e lì trovo già il delirio!  ROMA-TORINO-UDINE. Mi agito anziché calmarmi. Benissimo. Da sola non ce la posso fare. Chiedo aiuto a gian. E gian da bravo amico mi risponde così: “abbiamo già preso Monaco”. Grazie gian, adesso posso dare fuoco al laboratorio…… Che tanto per aumentare il caos, a parte pubblicare ufficialmente  le date italiane, hanno anche già messo in vendita Monaco. Mi sembra giusto. Ma non è finita, gian continua: “Stoccolma. Parla con Cri e Fabri per i biglietti. Delirio”. Che fosse il delirio me ne ero già accorta da sola…..ma a Stoccolma invece chi ci pensava...?? E a dimostrazione che quando inizi a pensarci il danno è già  fatto diciamo al 90%…5 giorni dopo avevo già in mano due meravigliosi tickets per “Bruce Springsteen  & the E Street Band – Working On A Dream Tour,  Stockholm 4 e 5 June 2009”. EVVAI!!!! E però la terza data del 7 quella no. Il 7 l’ hanno aggiunto il corsa. E sono cose che non si fanno. Il 7 no, perché è domenica e bisognerebbe prendersi anche il lunedì di ferie e non si può ASSOLUTAMENTE. Insomma, a parte la questione della terza data, a cui mi sono rifiutata di pensare finchè ho potuto…., pare che andrò a Stoccolma. E’ il 26 gennaio e c’è tutto il tempo per organizzare (forse) con calma le cose. E così, mettendo insieme un pezzetto alla volta, organizziamo questa Bruce-trasferta. In questi mesi di attesa inizio un po’a conoscere quelli che saranno i miei compagni di viaggio. Qualcuno lo conosco già di persona, qualcuno solo dal nick, qualcuno nemmeno da quello. Tra aereo, ostelli, corone scambiate all’ultimo momento e valigie pensate e ripensate perché dicono che a Stoccolma potrebbe piovere (…..) arriviamo, finalmente, al 3 di giugno. In aeroporto trovo i miei compagni di viaggio e l’avventura comincia.

E’ la prima volta che vado a vedere Bruce all’estero fermandomi più del tempo del concerto, sarà la prima volta che vedrò due (due…) concerti in due giorni. E’ la prima volta che faccio tutto questo in gruppo (e adesso posso dire: che gruppo!). Chissà come andrà….. Beh, è andata ALLA GRANDE!!!!! Tanto per non perdere tempo sull’aereo viene subito affrontata la questione spinosa della terza data….. Ok, ho capito che aria tira, ho capito che qui ho a che fare con gente seria….  Stoccolma dicono che sia bellissima, dicono…. Ma a Stoccolma finisce che si dorme poco, si mangia quando e come capita, si impara a conoscere la città dal punto di vista dello stadio e zone limitrofe, si alternano i pit-stop nel baretto della metropolitana con quelli al 7-eleven store. Si corre, si corre, per un motivo o per l’altro si corre sempre. E dopo le nostre, in media direi 15, oneste ore di coda si assiste allo spettacolo migliore del mondo: un concerto della E Street Band! Insomma, per me la vacanza perfetta! A Stoccolma mi sono divertita, mi sono emozionata, ho pianto, ho riso, ho saltato di gioia. Bruce l’ho sentito più vero e vicino che mai. Non so come spiegarlo, ma è una sensazione. E condividere tutto questo con voi, brothers, è stata un’esperienza devastante. L’ansia e l’attesa prima del concerto. Gli abbracci dopo. Emozioni indescrivibili. Tra il secondo e il terzo (si, perché alla fine poi ho deciso di fermarmi anche per il concerto della domenica, già che ero lì…..) qualcuno è, purtroppo, tornato a casa, qualcuno è arrivato e qualcuno, come me, ha deciso in corsa di prolungare la trasferta svedese. E meno male che ho deciso di fermarmi! A parte l’ultimo concerto che è stato strepitoso, a parte il “SEE YOU AGAIN” di Bruce che vale tutto, a parte questo, domenica notte tornando in ostello dopo il concerto è successa una cosa.

Di strada tra lo stadio e il nostro ostello c’era l’hotel in cui alloggiava Bruce…sinceramente passando di lì in quel momento l’ultima cosa che mi aspetto è di vederlo. E però una sbirciatina dalla vetrata la si da sempre e comunque, che nella vita non si sa mai…..e infatti lui è lì. Seduto ad un tavolo a bersi tranquillamente qualcosa. Lì davanti in strada ci siamo solo noi, un freddo pinguino, ma non ce la sentiamo di entrare, che dopo 3 ore di concerto in cui ci ha dato TUTTO, non abbiamo voglia di rompergli le scatole. E allora buoni buoni stiamo lì fuori sperando che almeno ci veda. E lui ci vede. Guarda dalla vetrata e ci saluta. E saluta proprio noi perché li fuori in quel momento non c’è nessun altro. Fantastico. Semplicemente fantastico. La mattina dopo è già ora di tornare a casa.Passiamo le ultime ore svedesi inevitabilmente inchiodati davanti all’ingresso dell’hotel (di Bruce, soggetto sottinteso…) e poi via, di corsa,  verso l’aeroporto. Il tempo di ritrovarmi sul pulman per la stazione e già i miei brothers mi mancano terribilmente tutti. Bruce compreso naturalmente…. La sensazione però non è quella che sia finito qualcosa, ma piuttosto che qualcosa di straordinario sia “appena cominciato”….  A questo giro Bruce dentro di me stai facendo un bel po’ di “rumore”… quindi se la domanda è “CAN YOU HEAR ME?” la risposta è: “Si, Bruce. Ti sentiamo”.

Un abbraccio e un grazie infinito ai compagni di viaggio svedesi e a chi a Stoccolma non c’era, ma c’era lo stesso.
Chiara Cavalieri